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  • DICHIARAZIONE INTRODUTTIVA

CONFERENZA STAMPA

Christine Lagarde, Presidente della BCE,
Luis de Guindos, Vicepresidente della BCE,
Francoforte sul Meno, 12 marzo 2020

Signore, Signori, è con grande piacere che insieme al Vicepresidente vi do il benvenuto a questa conferenza stampa. Vi esponiamo ora gli esiti della riunione odierna del Consiglio direttivo, alla quale ha assistito anche il Vicepresidente esecutivo della Commissione Valdis Dombrovskis.

Dalla scorsa riunione del Consiglio direttivo, a fine gennaio, la diffusione del coronavirus (COVID-19) ha comportato uno shock rilevante per le prospettive di crescita delle economie a livello globale e dell’area dell’euro e ha accresciuto la volatilità dei mercati. Anche se finirà per avere natura temporanea, eserciterà un impatto significativo sull’attività economica. In particolare, rallenterà la produzione a causa dell’interruzione delle catene di approvvigionamento e ridurrà la domanda interna ed estera, soprattutto a seguito dell’impatto avverso delle necessarie misure di contenimento. Inoltre, la maggiore incertezza si ripercuoterà sui piani di spesa e sul loro finanziamento.

I governi e tutti gli organismi responsabili delle politiche sono chiamati a intraprendere azioni tempestive e mirate per fronteggiare la sfida di contenere la diffusione del coronavirus a tutela della salute pubblica e per attenuarne l’impatto economico. Occorre, in particolare, una risposta ambiziosa e coordinata sul piano delle politiche di bilancio per supportare le imprese e i lavoratori a rischio. Il Consiglio direttivo sostiene con forza l’impegno dei governi dell’area dell’euro e delle istituzioni europee per un’azione politica congiunta e coordinata in risposta alle ripercussioni del diffondersi del coronavirus. Accogliamo con soddisfazione anche le decisioni assunte dal Consiglio di vigilanza della BCE, precisate separatamente in un comunicato stampa già pubblicato quest’oggi.

Coerentemente con il suo mandato, il Consiglio direttivo è determinato a sostenere famiglie e imprese nel far fronte alle attuali perturbazioni dell’economia e alla maggiore incertezza. Abbiamo pertanto deciso un insieme articolato di misure di politica monetaria. Insieme al considerevole stimolo di politica monetaria già in atto, queste misure sosterranno le condizioni di liquidità e finanziamento per le famiglie, le imprese e le banche e contribuiranno a preservare la fluida erogazione di credito all’economia reale.

Come prima misura, abbiamo deciso di condurre, temporaneamente, operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (ORLT) aggiuntive, per fornire un’immediata iniezione di liquidità a supporto del sistema finanziario dell’area dell’euro. Sebbene non ravvisiamo segnali rilevanti di tensioni sui mercati monetari né carenze di liquidità nel sistema bancario, queste operazioni garantiranno un supporto efficace in caso di necessità. Saranno condotte mediante una procedura d’asta a tasso fisso con piena aggiudicazione degli importi richiesti, applicando un tasso di interesse pari a quello medio sui depositi presso la banca centrale. Queste ORLT forniranno liquidità a condizioni favorevoli per coprire l’intervallo fino all’operazione OMRLT-III di giugno 2020.

Come seconda misura, il Consiglio direttivo ha deciso di applicare condizioni considerevolmente più favorevoli nel periodo compreso fra giugno 2020 e giugno 2021 a tutte le operazioni OMRLT-III in essere nel corso di detto periodo. Tali operazioni sosterranno il credito bancario a favore dei più colpiti dalla diffusione del coronavirus, in particolare le piccole e medie imprese. Per tutta la durata di tale periodo, a queste operazioni OMRLT-III si applicherà un tasso di interesse inferiore di 25 punti base rispetto al tasso medio sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema. Le controparti che manterranno i propri livelli di erogazione di credito beneficeranno di un tasso di interesse più basso in queste operazioni, che, nel periodo che terminerà a giugno 2021, potrà essere ridotto fino a raggiungere un livello inferiore di 25 punti base rispetto al tasso medio applicato ai depositi presso la banca centrale. Inoltre, l’ammontare totale massimo che d’ora innanzi le controparti potranno ottenere in prestito nelle operazioni OMRLT-III è incrementato al 50% del rispettivo stock di prestiti idonei al 28 febbraio 2019. In questo contesto, il Consiglio direttivo incaricherà i comitati dell’Eurosistema di studiare misure di allentamento dei criteri di idoneità applicabili alle garanzie per assicurare che le controparti continuino a poter beneficiare appieno del nostro supporto al finanziamento.

Come terza misura, abbiamo deciso di prevedere una dotazione temporanea aggiuntiva di 120 miliardi di euro per ulteriori acquisti netti di attività sino alla fine dell’anno, assicurando un contributo notevole dei programmi di acquisto per il settore privato. Unitamente al programma di acquisto di attività (PAA) in corso, questa misura sosterrà condizioni di finanziamento favorevoli per l’economia reale in fasi di accresciuta incertezza. Continuiamo ad attenderci che gli acquisti netti di attività proseguiranno finché necessario a rafforzare l’impatto di accomodamento dei nostri tassi di riferimento e che termineranno poco prima che inizieremo a innalzare i tassi di riferimento della BCE.

Inoltre, il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere invariati i tassi di riferimento della BCE. Ci attendiamo che si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedremo le prospettive di inflazione convergere saldamente su un livello sufficientemente prossimo ma inferiore al 2% nel nostro orizzonte di proiezione e tale convergenza non si rifletterà coerentemente nelle dinamiche dell’inflazione di fondo.

Intendiamo altresì continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PAA per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizieremo a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE, e in ogni caso finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli e un ampio grado di accomodamento monetario.

Informazioni più precise sui termini delle nostre nuove operazioni saranno pubblicate mediante comunicati stampa questo pomeriggio alle ore 15.30 (ora dell’Europa centrale).

Alla luce degli attuali sviluppi, il Consiglio direttivo continuerà a seguire con attenzione le implicazioni della diffusione del coronavirus per l’economia, per l’inflazione di medio periodo e per la trasmissione della sua politica monetaria. Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno, per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito, in linea con il suo impegno alla simmetria.

Passo ora a illustrare in maggior dettaglio la nostra valutazione, iniziando dall’analisi economica. Gli indicatori più recenti suggeriscono un considerevole peggioramento delle prospettive di crescita a breve termine. L’interruzione delle catene di approvvigionamento sta ostacolando i piani di produzione nel settore manifatturiero, mentre le necessarie misure per arginare l’ulteriore diffusione del coronavirus stanno influendo negativamente sull’attività economica. Prima dell’epidemia di coronavirus, nel quarto trimestre del 2019, la crescita del PIL in termini reali dell’area dell’euro si era attenuata allo 0,1% sul periodo precedente, dopo una crescita dello 0,3% nel terzo trimestre. Ciò è ascrivibile principalmente alla perdurante debolezza del settore manifatturiero dell’area dell’euro e al rallentamento della dinamica degli investimenti. Al di là delle turbative derivanti dalla diffusione del coronavirus, ci si attende che la crescita dell’area dell’euro torni a rafforzarsi nel medio termine, sostenuta da condizioni di finanziamento favorevoli, dalle politiche di bilancio nell’area dell’euro e dalle aspettative di una ripresa dell’attività mondiale.

Questa valutazione trova riscontro solo in parte nelle proiezioni macroeconomiche di marzo predisposte dagli esperti della BCE per l’area dell’euro, poiché la data di chiusura dell’esercizio è precedente alla più recente rapida diffusione del coronavirus nell’area. Le proiezioni indicano una crescita annua del PIL in termini reali dello 0,8% nel 2020, dell’1,3% nel 2021 e dell’1,4% nel 2022. In particolare, le proiezioni prevedono una crescita molto contenuta nella prima metà del 2020, seguita da un miglioramento nella seconda metà dell’anno. Rispetto all’esercizio condotto a dicembre 2019 dagli esperti dell’Eurosistema, le prospettive per l’espansione del PIL in termini reali hanno subito una revisione al ribasso, considerevole per il 2020 e lieve per il 2021, tenuto conto dell’impatto economico potenziale dell’epidemia del coronavirus.

I rischi per le prospettive di crescita dell’area dell’euro sono chiaramente orientati al ribasso. Oltre ai rischi precedentemente individuati connessi a fattori geopolitici, crescente protezionismo e vulnerabilità nei mercati emergenti, la diffusione del coronavirus rappresenta una nuova e considerevole fonte aggiuntiva di rischi al ribasso per le prospettive di crescita.

Secondo la stima rapida dell’Eurostat, nell’area dell’euro l’inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC è scesa all’1,2% lo scorso febbraio, dall’1,4% di gennaio. Tenuto conto del brusco calo dei prezzi correnti del petrolio e dei relativi contratti future, è probabile che l’inflazione complessiva si riduca considerevolmente nei prossimi mesi. Gli indicatori delle aspettative di inflazione hanno registrato una diminuzione e le misure dell’inflazione di fondo restano in generale contenute. Se da un lato le pressioni sul costo del lavoro hanno continuato a mostrare finora capacità di tenuta a fronte di condizioni più tese nei mercati del lavoro, dall’altro la più debole dinamica di crescita ritarda la loro trasmissione all’inflazione. Nel medio termine, l’incremento dell’inflazione sarà sostenuto dalle nostre misure di politica monetaria e dalla ripresa delle dinamiche di crescita nell’area dell’euro.

Questa valutazione si riflette solo in parte nelle proiezioni macroeconomiche di marzo predisposte dagli esperti della BCE per l’area dell’euro, che anticipano un tasso annuo di inflazione misurato sullo IAPC dell’1,1% nel 2020, dell’1,4% nel 2021 e dell’1,6% nel 2022. Rispetto all’esercizio di dicembre 2019 degli esperti dell’Eurosistema, le prospettive per l’inflazione sono praticamente invariate nell’orizzonte temporale della proiezione. Le implicazioni della diffusione del coronavirus per l’inflazione sono caratterizzate da elevata incertezza, poiché le pressioni al ribasso connesse alla maggiore debolezza della domanda potrebbero essere compensate da spinte al rialzo legate a turbative dal lato dell’offerta. Il recente brusco calo dei prezzi del petrolio pone significativi rischi al ribasso per le prospettive di inflazione nel breve periodo.

Passando all’analisi monetaria, l’aggregato monetario ampio (M3) si è collocato al 5,2% lo scorso gennaio, registrando una certa moderazione rispetto al picco recente. La crescita della moneta continua a riflettere l’erogazione di credito bancario in atto a favore del settore privato e il basso costo opportunità di detenere attività comprese in M3 rispetto ad altri strumenti finanziari. L’aggregato monetario ristretto (M1) seguita a fornire il contributo principale all’incremento dell’aggregato monetario ampio.

I prestiti al settore privato hanno continuato a espandersi. Il tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti alle famiglie ha segnato un certo rialzo, raggiungendo il 3,7% a gennaio, dopo il 3,6% di dicembre 2019. Il tasso di incremento sui dodici mesi dei prestiti alle società non finanziarie è rimasto invariato al 3,2% in gennaio, confermando la moderazione osservata dall’autunno 2019 e riflettendo verosimilmente la tipica reazione ritardata al passato indebolimento dell’economia. Nel complesso, l’orientamento accomodante della nostra politica monetaria, comprese le misure assunte oggi, salvaguarderà condizioni favorevoli del credito bancario e continuerà a sostenere l’accesso al finanziamento, anche per i più colpiti dagli effetti del coronavirus e, in particolare, per le piccole e medie imprese.

In sintesi, la verifica incrociata degli esiti dell’analisi economica con le indicazioni derivanti dall’analisi monetaria ha confermato che un ampio grado di accomodamento monetario è necessario affinché l’inflazione converga saldamente su livelli inferiori ma prossimi al 2% nel medio termine.

Quanto alle politiche di bilancio, risulta ora necessario un orientamento ambizioso e coordinato alla luce delle più deboli prospettive economiche e quale salvaguardia dall’ulteriore concretizzarsi di rischi al ribasso. Accogliamo con favore le misure già assunte da diversi governi per assicurare sufficienti risorse al settore della sanità e per fornire supporto alle imprese e ai dipendenti colpiti. In particolare, sono necessari provvedimenti quali garanzie del credito per integrare e rafforzare le misure di politica monetaria adottate oggi. Apprezziamo l’impegno dei governi dei paesi dell’area dell’euro e delle istituzioni europee per un’azione immediata, forte e congiunta in risposta alle ripercussioni dell’ulteriore diffondersi del coronavirus.

Prima di passare alle vostre domande, desideriamo esprimere la nostra profonda gratitudine a tutti coloro che dedicano il loro tempo e i loro sforzi a salvare vite e a contenere il diffondersi del coronavirus.

Per l’esatta formulazione del testo approvato dal Consiglio direttivo si rimanda alla versione inglese.

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