Bilancio della Banca centrale europea per l’esercizio terminato il 31 dicembre 2011
Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) ha approvato oggi il bilancio verificato della BCE per l’esercizio terminato il 31 dicembre 2011.
Nel 2011 la BCE ha registrato un risultato lordo di 1.894 milioni di euro (1.334 milioni nel 2010). Il Consiglio direttivo ha deciso di trasferire, al 31 dicembre 2011, un importo di 1.166 milioni di euro al fondo di accantonamento, che con i 13 milioni di euro corrisposti dalla Eesti Pank ai sensi dell’articolo 48.2 dello Statuto del SEBC ha così raggiunto il limite massimo consentito, pari attualmente a 6.363 milioni di euro. Il fondo è destinato alla copertura dei rischi di cambio, di tasso di interesse, di credito e di prezzo dell’oro, che sono monitorati su base continuativa. La sua entità e l’esigenza stessa di continuare a disporne sono riesaminate con cadenza annuale.
A seguito del trasferimento al fondo di accantonamento, la BCE ha chiuso l’esercizio 2011 con un utile netto di 728 milioni di euro (171 milioni nel 2010). Per decisione del Consiglio direttivo, il 3 gennaio 2012 parte del reddito derivante dalla quota della BCE sul totale delle banconote in euro in circolazione, pari a 652 milioni di euro, è stata distribuita alle banche centrali nazionali (BCN) dei paesi dell’area dell’euro. Nella riunione odierna il Consiglio direttivo ha deciso di attribuire i rimanenti 76 milioni di euro alle BCN dei paesi dell’area dell’euro il 12 marzo 2012.
I proventi ordinari della BCE sono principalmente rappresentati dai redditi generati dall’investimento delle riserve ufficiali di cui dispone e dal portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri, nonché dagli interessi attivi sulla quota dell’8% del valore totale delle banconote in euro in circolazione ad essa assegnata e dagli interessi attivi netti derivanti dai portafogli costituiti per finalità di politica monetaria nell’ambito del primo e del secondo Programma per l’acquisto di obbligazioni garantite (avviati rispettivamente a luglio 2009 e a novembre 2011) nonché del Programma per il mercato dei titoli finanziari (iniziato a maggio 2010).
Per il 2011 si registrano interessi attivi netti pari a 1.999 milioni di euro (1.422 milioni nel 2010). Tale importo include il reddito di 856 milioni di euro generato dalla quota della BCE sul totale delle banconote in euro in circolazione (654 milioni nel 2010), interessi attivi netti per 166 milioni di euro derivanti dai titoli acquisiti nel quadro dei Programmi per l’acquisto di obbligazioni garantite (140 milioni nel 2010) e interessi attivi netti per 1.003 milioni di euro rivenienti dal portafoglio acquistato nell’ambito del Programma per il mercato dei titoli finanziari (438 milioni nel 2010). La BCE ha corrisposto alle BCN 434 milioni di euro (346 milioni nel 2010) a titolo di interessi sui crediti relativi alle riserve ufficiali ad essa trasferite, mentre gli interessi attivi sulle riserve ufficiali ammontano a 290 milioni di euro (366 milioni nel 2010).
Gli utili realizzati su operazioni finanziarie sono pari a 472 milioni di euro (474 milioni nel 2010). L’incremento degli utili netti in cambi su vendite di valuta è stato compensato dalla diminuzione degli utili netti da negoziazione realizzati su vendite di titoli.
Nel 2011 sono state registrate svalutazioni per 157 milioni di euro, ascrivibili soprattutto a minusvalenze non realizzate sui titoli negoziabili non detenuti per finalità di politica monetaria (195 milioni nel 2010).
Le spese di amministrazione della BCE per il personale, gli affitti di immobili, gli onorari professionali e l’acquisto di altri beni e servizi ammontano a 442 milioni di euro nel 2011 (415 milioni nel 2010), inclusi gli oneri risultanti dall’ammortamento delle immobilizzazioni per 11 milioni di euro. Gran parte delle spese sostenute per la costruzione della nuova sede della BCE è stata capitalizzata ed è esclusa da questa voce.
Il bilancio, unitamente alla relazione sulla gestione per l’esercizio terminato il 31 dicembre 2011, sarà pubblicato il 25 aprile 2012 nel Rapporto annuale della BCE.
Nota per i redattori
- Criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio della BCE: conformemente all’articolo 26.4 dello Statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea (Statuto del SEBC), il Consiglio direttivo ha definito i criteri armonizzati di rilevazione contabile e di redazione del bilancio applicabili all’intero Eurosistema, inclusa la BCE, che sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea [1]. Sebbene, in generale, tali criteri si fondino su prassi contabili accettate a livello internazionale, nella loro definizione si è tenuto conto delle circostanze peculiari in cui operano le banche centrali dell’Eurosistema. Fra questi criteri figura la valutazione a prezzi di mercato dei titoli negoziabili non classificati come detenuti fino a scadenza, dell’oro e di tutte le altre attività e passività di bilancio e fuori bilancio denominate in valuta estera. I titoli negoziabili classificati come detenuti fino a scadenza sono valutati al costo, tenendo conto di eventuali riduzioni durevoli di valore. Particolare attenzione è riservata all’aspetto della prudenza, in considerazione dell’ingente esposizione in valuta della maggior parte delle banche centrali dell’Eurosistema. L’impostazione orientata alla prudenza si riflette soprattutto nel trattamento distinto delle plusvalenze e delle minusvalenze non realizzate ai fini dell’iscrizione delle componenti di reddito, nonché nel divieto di compensazione fra minusvalenze e plusvalenze (non realizzate) relative ad attività diverse. Le plusvalenze sono iscritte direttamente nei conti di rivalutazione, mentre le minusvalenze che a fine esercizio eccedano i saldi dei relativi conti di rivalutazione sono considerate come spese. Le BCN di tutti i paesi dell’area dell’euro sono tenute ad applicare tali criteri nella rendicontazione delle operazioni effettuate in quanto parte dell’Eurosistema, che confluiscono nella situazione contabile consolidata settimanale relativa a quest’ultimo. Inoltre, nel redigere i propri bilanci annuali esse applicano su base volontaria criteri sostanzialmente analoghi a quelli vigenti per la BCE.
- Remunerazione delle riserve ufficiali trasferite alla BCE: con il conferimento di riserve ufficiali alla BCE al momento dell’adesione all’Eurosistema, ciascuna BCN acquisisce un credito remunerato nei confronti della BCE equivalente all’ammontare trasferito. Il Consiglio direttivo ha deciso che tali crediti siano denominati in euro e remunerati su base giornaliera all’ultimo tasso di interesse marginale disponibile – applicato dall’Eurosistema nelle aste delle operazioni di rifinanziamento principali – aggiustato per tenere conto della componente infruttifera rappresentata dall’oro.
- Distribuzione del reddito della BCE derivante dalle banconote in euro in circolazione e del reddito netto della BCE sul portafoglio acquistato nel quadro del Programma per il mercato dei titoli finanziari: il Consiglio direttivo ha deciso che tali importi sono dovuti alle BCN dei paesi dell’area dell’euro nello stesso esercizio finanziario in cui maturano. Il reddito connesso alle banconote in euro in circolazione viene loro conferito il secondo giorno lavorativo dell’anno seguente, mente quello riveniente dal portafoglio acquistato nel quadro del Programma per il mercato dei titoli finanziari è distribuito l’ultimo giorno lavorativo di gennaio dell’anno seguente [2]. Entrambi gli importi debbono essere integralmente attribuiti a meno che il Consiglio direttivo si attenda, sulla base di una stima motivata, un utile netto della BCE per l’esercizio inferiore al reddito derivante dalle banconote in euro in circolazione e a quello netto sul portafoglio acquistato nel quadro del Programma per il mercato dei titoli finanziari e, con deliberazione assunta prima della chiusura dell’esercizio finanziario, decida di trasferire tali redditi, interamente o in parte, al fondo di accantonamento a fronte dei rischi di cambio, di tasso di interesse, di credito e di prezzo dell’oro.
- Distribuzione degli utili / ripartizione delle perdite: ai sensi dell’articolo 33 dello Statuto del SEBC, un importo che non superi il 20% dell’utile netto di esercizio può essere trasferito al fondo di riserva generale entro un limite pari al 100% del capitale della BCE; il rimanente utile netto è distribuito fra le BCN dei paesi dell’area dell’euro in misura proporzionale alle rispettive quote versate. Qualora la BCE subisca una perdita, questa può essere ripianata mediante il fondo di riserva generale della BCE e se necessario, previa decisione del Consiglio direttivo, attingendo al reddito monetario dell’esercizio finanziario pertinente in proporzione e limitatamente agli importi ripartiti tra le BCN dei paesi dell’area dell’euro in conformità all’articolo 32.5 dello Statuto del SEBC.
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[1]La Decisione BCE/2006/17, del 10 novembre 2006, GU L 348 dell’11.12.2006, pag. 38, e successive modifiche, che definiva in dettaglio i criteri di rilevazione contabile e di redazione del bilancio della BCE, è stata abrogata e sostituita dalla Decisione BCE/2010/21, dell’11 novembre 2010, GU L 35 del 9.2.2011, pag. 1, con effetto dal 31 dicembre 2010.
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[2]Decisione BCE/2010/24, del 25 novembre 2010, relativa alla distribuzione provvisoria del reddito della Banca centrale europea derivante dalle banconote in euro in circolazione e dai titoli acquistati ai sensi del Programma per il mercato dei titoli finanziari (rifusione), GU L 6 dell’11.1.2011, pag. 35.
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